Le nuove disposizioni dei CAM edilizia

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Il 6 agosto, il ministero della transizione ecologica ha approvato il decreto 23 giugno 2022 n.256 relativo alle nuove disposizioni sui criteri ambientali minimi (CAM) per l’edilizia, che entrerà in vigore 120 giorni dalla sua pubblicazione.

Di seguito vedremo di cosa si tratta e perché sia una notizia di fondamentale importanza per il settore della bioedilizia.

Che cosa sono i CAM edilizia

I CAM, ossia i criteri ambientali minimi “sono i requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato”, i quali sono di applicazione obbligatoria da parte di tutte le stazioni appaltanti nei documenti progettuali e di gara per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici grazie al D.Lgs. 50/2016 “Codice degli appalti” (modificato dalD.Lgs 56/2017).

In poche parole sono requisiti ambientali utili ad individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore nei riguardi del ciclo di vita dell’opera, dove sostenibilità è la parola d’ordine.

L’importanza e obiettivo dei CAM

L’introduzione dei CAM in materia di appalti pubblici, rappresenta una svolta in quanto questo obbligo garantisce che la politica nazionale in materia di appalti pubblici verdi sia incisiva con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali, promuovere modelli di produzione e consumo sostenibili e “circolari” e diffondere occupazione “verde”. Incoraggia dunque, l’utilizzo di materiali da costruzione organici in grado di immagazzinare carbonio, come il legno, per rientrare negli obiettivi del Green Deal europeo.

Le nuove disposizioni

Lo scorso agosto, sono state introdotte delle novità importanti per l’utilizzo del legno, ossia, nelle gare d’appalto viene data priorità alle costruzioni che prevedano l’utilizzo per almeno il 20% di materie prime rinnovabili dove è specificatamente indicato che devono essere composti da “biomasse provenienti da una fonte vivente che può essere continuamente reintegrata”. Questo configura il legno come scelta più idonea!

Ma non è finita qui, anche il personale impiegato deve essere altamente specializzato. Ciò mette al riparo l’utilizzo del legno, perché permette agli esperti del settore di mettere a frutto le mille potenzialità della materiale con un occhio di riguardo alle sue più delicate caratteristiche.

Il valore del legno

Queste integrazioni hanno dato nuova posizione al legno, che oggi rappresenta il materiale per eccellenza per le strutture della pubblica amministrazione.

Il legno è il materiale del futuro non solo perché è un naturale immagazzinatore di CO2, ma anche perché tutta la sua filiera ha impatti minimi e con scarti nulli (tutto il materiale viene riutilizzato in svariati prodotti), inoltre grazie ai nuovi sistemi di prefabbricazione rappresenta un ottimo alleato in termini di tempo, finitura e sicurezza.

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